Sono una precaria, la mia retribuzione è molto bassa, continuo a vivere in una casa in affitto in pessime condizioni nella zona nord di Torino. I miei condomini sono immigrati, credo alcuni anche clandestini. Mi sembra di non aver mai chiesto tanto alla vita e agli altri, mi sono sempre accontentata di poco, ma ultimamente sono proprio stufa, mi è salita una rabbia dal profondo del cuore che mi dice:”meriti di più!” Sulla base di questa spinta ho cominciato a cercare nuovi lavori e a propormi in situazioni che sembrava potessero darmi più soddisfazioni rispetto al mio umile lavoretto. E’ stata dura vedermi sbattere tutte quelle porte in faccia. Ad un certo punto mi è sembrato che nella nostra società non ci fosse più posto per una 33enne che fino ad oggi ha svolto un lavoro di ufficio. Sembra che nessuno abbia più bisogno! Ma oggi nel 2014 non c’è più bisogno di impiegate? Anche dal punto di vista affettivo mi sento inadeguata. I pochi fidanzati che ho avuto sono tutti stati uomini che hanno approfittato della mia buona fede e mi sono stufata di ricercare una persona che possa rendermi felice, perché probabilmente in questo mondo non esiste: meglio restare da soli piuttosto che ricevere schiaffi in faccia. Ma allora viviamo in un mondo dove nulla è più possibile, dove nessuno è disposto a soffermarsi un attimo sul prossimo per accorgersi che lì, di fronte a lui esiste anche una persona.
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