utto è iniziato con un viaggio a Cuba nel settembre 2008. Non ero intenzionato a farlo, ma sono stato convinto da alcuni colleghi. Non ho mai avuto un grande successo con le donne, ma a Cuba era tutto diverso. Con pochi Euro di cocktail offerti splendide ragazze passavano con te l’intera serata, mi sentivo un principe! Dopo un paio di serate trascorse così conosco lei: Beatriz. Mi fulmina, mi rapisce, in un attimo non sento più alcuno stimolo per ricercare altre donne. Passeggiate in riva al mare, cene di pesce, birre nei locali, il tempo scorre velocissimo, così veloce che decido di prolungare la mia vacanza. Non riesco a staccarmi da lei e pieno d’amore le chiedo di venire in Italia. Tralascio il racconto delle interminabili vicende burocratiche, il risultato è che a maggio 2009 siamo marito e moglie! Ma il meglio doveva ancora venire, infatti a settembre dello stesso anno nasce Daniel, il mio splendido bambino. I litigi iniziano quasi subito, verso la metà del 2012 dormo fisso sul divano in salotto. Ma la vera tragedia inizia nell’aprile 2013, Beatriz scappa con Daniel e torna a Cuba. Io da quella data ho potuto vedere mio figlio solo una volta per pochi giorni e per sentirlo, devo pregare e promettere soldi. Gli avvocati non sono in grado di aiutarmi e io mi sento perso. A maggio 2013 cominciano i primi attacchi di panico, mi sento la testa chiusa in una morsa, il battito del cuore schizza alle stelle e mi manca il fiato. Quando ti succede la prima volta ti terrorizza, ti atterrisce. Poi vivi con la paura, anzi il terrore di provare nuovamente quella sensazione orrenda. Gli attacchi di panico penso siano la peggiore punizione che un uomo possa patire, ti fanno sentire piccolo e impotente. Sono frustrato, piccolo e impotente.
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