Sono qui seduta in biblioteca, in teoria dovrei studiare, ma osservare gli altri mi diverte troppo, e “così mi distraggo un po’” (come cantava Lucio Dalla). Noto che molti tra i presenti sono distratti in particolare quelli con il pc “cazzeggiano” (passatemi il termine) sui nostri social network preferiti. Però ho notato anche nei giorni precedenti che le stesse persone riviste qui, in pausa spuntino, si ritrovano fuori in cortile senza conoscersi nella vita reale e così non sono portati a socializzare o anche solo scambiarsi due parole. Eppure almeno uno su tre scrive ad almeno cinque persone su Facebook, Twitter, Whatsapp ecc. e questo lo so perché mi diverto a scrutare tra i tavoli con la scusa di sbirciare tra gli scaffali con i libri. Allora… Le vere relazioni sociali? Le amicizie nate per strada? Forse il futuro, non troppo lontano, è davvero quello di vivere in SECOND LIFE, immedesimandosi nel proprio AVATAR, preservandosi così dal rischio di provare pulsioni e passioni reali sulla propria carne.
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