Capita a tutti prima o poi nella vita di ritrovarsi ad affrontare momenti difficili. Eventi che a volte dipendono dalle nostre decisioni, altre volte da cause di forza maggiore fuori dal nostro controllo e dalla nostra volontà. La perdita di una persona cara, una separazione, un divorzio, una brutta malattia, un licenziamento improvviso e ci si ritrova di colpo a sprofondare nella tristezza e nella preoccupazione. La sensazione è quella di un grande disorientamento, accompagnato dal dolore, dalla paura, dalla sensazione di restare paralizzati e che non ci sia una via d’uscita. In realtà, qualcosa dentro di noi è lì, pronta a essere “pungolata” per permetterci di reagire, per permetterci di intravedere nuovi modi e nuove possibilità di trarre infinite esperienze di crescita.
La vita è fatta anche di perdite, separazioni, cambiamenti che a volte riguardano solo noi e non necessariamente il mondo esterno o le persone con le quali interagiamo. Siamo individui in continua evoluzione. Basta pensare a quando ci separiamo dall’infanzia per l’adolescenza, o dall’adolescenza per l’età adulta, o ancora quando ci separiamo da alcune ambizioni, da alcuni progetti e così via. In quest’ottica “la separazione” è presente nelle vite di ognuno di noi, più di quanto non pensiamo. Solo accettandola come naturale processo della vita, possiamo lasciare il posto a tante nuove possibilità e risorse adattative.
Un lutto è una reazione normale alla perdita di qualcuno. Se lo paragoniamo a una malattia, anche il lutto ha la sua convalescenza. Ogni ferita va curata e non trascurata. I sintomi possono anche emergere con il passare del tempo.