Dieci Suggerimenti che Possono Aiutare a Superare la Solitudine e ad Accettare il Fatto che Ognuno di Noi Abbia Bisogno dell’Aiuto di Altre Persone
La solitudine è un “killer”. Non solo fa male emotivamente, ma innesca la secrezione di ormoni dello stress che, con il passare del tempo possono danneggiare i nostri organi.
Infatti la solitudine prolungata nel tempo ha un rischio di mortalità pari a quella causata dal fumo.
Mentre la maggior parte delle persone riconoscono la necessità primaria di provare amore e dare sostegno, gran parte dei giovani invece non ama ricevere amore o aiuto sopratutto da parte di adulti maturi, come un padre e una madre.
Secondo la psicoanalista Frida Fromm-Reichmann la necessità di altri è come la necessità di cibo, se ci si priva si soffre.
La natura ci ha creati al fine di farci relazionare al meglio con gli altri in modo tale che riusciamo a possedere una connessione con il mondo che ci circonda, fatto principalmente di altre persone; essa premia chi ci riesce donando longevità e felicità mentre per chi trova difficoltà nel relazionarsi presenta la tendenza ad avere danni alla la psiche e al sistema immunitario causati proprio dalla solitudine.
Sfortunatamente siamo sempre più isolati: il 35% su un campione rappresentativo di 3.012 persone di età inferiore ai 45 anni manifesta uno stato avanzato di solitudine, questi numeri sono relativi ad un sondaggio fatto nel 2010, se si pensa che sono passati molti anni,oggi la percentuale potrebbe quasi sicuramente essere nettamente superiore.
Nella cultura americana la “vergogna” è spesso associata all’essere “visto “ e “capito” da altre persone.
Molti adolescenti americani nella vita reale hanno difficoltà a relazionarsi con le persone, risulta a loro molto più facile iniziare ed instaurare una relazione attraverso i social-network.
Solitudine: riflessioni
Ci sono varie strategie che le persone utilizzano per sfuggire dal dolore portato dalla solitudine (come ad esempio l’assunzione di droghe illegali) o con varie forme di distrazione: guardare continuamente video porno, lavorare fino allo stremo delle forze oppure perdersi nel divertimento senza fine.
Prendiamo questo esempio: molti sostengono di essere perplessi riguardo il recente successo politico di Donald Trump. Migliaia di elettori, a quanto pare, durante la campagna elettorale si sono messi ad insultare il candidato, ridicolizzandolo sui social, facendo così l’intero spettro politico è diventato più divertente; la politica è diventata un reality show non-stop in cui si arriva a giocare un ruolo chiave e non ci si riesce più a fermare.
L’altro giorno ho ascoltato un programma radiofonico su come i videogiochi stanno per diventare di tutti i tipi facendo vivere vere e proprie esperienze a 360 gradi. Con una voce molto triste il conduttore radiofonico ha concluso: ”Chi ha bisogno di realtà?”.
Noi, oserei dire.
Fa male, ma non ci accorgiamo quanto siamo scollegati dalla realtà che ci circonda, essa dà modo di creare ossessioni solo per vivere in “prima” persona esperienze finte, sfuggire dalla realtà non è una soluzione ma una medicazione temporanea; il nostro vuoto cresce più a fondo e si perde la voglia di lottare e la capacità di provare empatia.
Fa male, ma non ci accorgiamo quanto siamo scollegati dalla realtà che ci circonda, essa dà modo di creare ossessioni solo per vivere in “prima” persona esperienze finte, sfuggire dalla realtà non è una soluzione ma una medicazione temporanea; il nostro vuoto cresce più a fondo e si perde la voglia di lottare e la capacità di provare empatia.
I nostri bambini passano ore e ore davanti a schermi, nessuno interrompe quello che potrebbe diventare dipendenza.
Molti genitori accolgono in casa baby-sitter a buon mercato e invece di dare un avvertimento sulle troppe ore che il figlio passa sullo schermo offrono alla ragazza giochi virtuali per intrattenere più facilmente il ragazzo in loro assenza.
La maggior parte delle scuole americane usa il metodo on-line, ovvero gli studenti seguono le lezioni giornalmente tramite computer, sono proprio gli stessi insegnanti a spingere gli alunni ad utilizzare questa variante .
La verità è che molti bambini hanno a disposizione un tempo minimo per imparare le capacità necessarie per poter relazionare correttamente ed instaurare rapporti significativi.
Ironia della sorte, i mezzi che abbiamo inventato per distrarci dalla solitudine stanno causando l’effetto contrario, facendoci sentire ancora più soli.
Cosa bisogna fare? Ecco una lista per ridurre la solitudine
2. Fare nuove conoscenze ed eliminare relazioni che ci causano sofferenza, bisogna essere selettivi, circondarsi di persone autentiche con le quali essere sinceri in ogni situazione.
3. Educare te stesso su come relazionarsi al meglio: connettersi con il mondo esterno è l’ingrediente fondamentale per arrivare alla felicità.
4. Prendere parte ad un gruppo ad esempi: quello della chiesa, della palestra o di una classe di meditazione.
5. Parlare con Dio, se si è credenti. Secondo le neuroscienze il cervello di un individuo estremamente devoto alla religione non fa distinzione tra parlare con una persona o con Dio.
6. Adottare un animale domestico, prendersi cura di lui aiuta a diminuire la “mancanza di intimità” e ci fa sentire meno soli.
7. Accettare il fatto che abbiamo bisogno di altre persone per stare bene.
8. Accettare il fatto che ci sente soli e non farsene una colpa.
9. Smettere di fuggire dalla solitudine tramite attività on-line o di incessante lavoro, queste cose vanno bene ma in una misura corretta.
10. Praticare la compassione. Quando ci si sente soli, prendersi cura di sé è un ottimo modo per distrarsi dalla solitudine.
Mathma Gandhi ha detto : “il nemico è la paura. Pensiamo che sia l’odio ma invece è la paura”. Guarda la tua solitudine, guardala bene in faccia, è difficile da tollerare e affrontare a testa alta perché abbiamo paura di rimanere bloccati in un isolamento permanente.
Non è il dolore della solitudine che ci tiene in un circolo infinito ma la paura di non essere in grado di venirne fuori. Con o senza un supporto psicologico perdere questa paura aiuta ad ottenere più consapevolezza e con maggiore consapevolezza si ha una vita più appagante e felice.
Tratto dal sito: PsicologyToday.com