Universitari e Sessione Estiva Esami: Racconto Enfatizzato di una Studentessa Universitaria
Quando penso alla sessione estiva esami, parte un flash mentale che mi vede tra i protagonisti del videoclip Thriller, di Michael Jackson. Con l’aspetto di una zombie, per intenderci. Se proprio voglio essere gentile con me stessa, un po’ meno peggio di una zombie, potrebbe essere un travestimento con occhiaie tipo panda, pallore tipo fantasma, capelli indomabili e look da favola!
Se girassero un film horror nelle università, in questo periodo dell’anno, si troverebbero attori con grande facilità e si risparmierebbe sui costi di trucco e parrucco.
L’estetista e la parrucchiera perdono le tue tracce e iniziano a pensare che ti abbiano rapita gli alieni. Infatti, in questo periodo, si evita il contatto con ogni specchio esistente. Persino quello incantato della strega di Biancaneve, alla fatidica domanda «specchio, specchio delle mie brame chi è la più bella del reame», si rifiuta di rispondere. E ci credo, la bellezza è andata in vacanza! E con essa anche la tua vita sociale.
Studenti Universitari ed esami: Il caos regna sovrano
Ogni superficie d’appoggio diventa il tuo scrittoio: il letto non è più solo un letto, il pavimento non è più solo un pavimento, il divano non è più solo un divano e così via. Pennarelli ed evidenziatori di ogni colore, fogli di ogni dimensione, post-it di ogni forma. Per chi non lo sapesse, lo studente universitario è un grande estimatore delle cartolibrerie.
Libri del peso di un mattone, potrebbero essere un’ottima arma di difesa. Li consiglio vivamente in ogni borsetta. Altro che spray al peperoncino!
E la tana preferita di uno studente sotto esami? La cara biblioteca, presentandosi all’entrata almeno un’ora prima dell’apertura, per trovare posto. Uno dei pochi luoghi dove si trova riparo dal caldo (dati i condizionatori) e si ritrova un minimo di sollievo. Inoltre, è molto stimolante, vedere altri ragazzi partecipi delle tue fatiche. Come si suol dire siamo tutti sulla stessa barca! L’alternativa fortunata è quella di avere i condizionatori in casa o dei ventilatori. O ancora, studiare il più possibile nelle ore di frescura maggiore.
Il telefono squillerà, ma tu avrai appositamente selezionato la modalità silenzioso. Non puoi deconcentrarti, ogni minuto è prezioso. Passeranno ore e il telefono si spegnerà. Te ne renderai conto quando qualcuno, preoccupato per questo insolito silenzio stampa, busserà alla tua porta o contatterà Chi l’ha visto. Tra il caffè, l’ansia e lo stress, il tuo orologio biologico avrà sempre l’allarme innescato.
Non sarà mica che la vita di uno studente universitario si accorci di qualche anno rispetto alla media?
Agosto si avvicinerà e inizierà il conto alla rovescia dei giorni. Forse riuscirai ad andare in vacanza, senza i libri e a farti illuminare dal sole e non più dalla lampada da tavolo.
Pensi a quando immergerai i piedi nell’acqua del mare e il flash mentale iniziale si trasforma in un sospiro di sollievo. E tra te e te pensi, che l’impegno almeno in parte è stato ripagato. Leopardi pare che patì per uno studio matto e disperatissimo, durato anni. Ma se ha contribuito a creare la meraviglia de L’Infinito, allora, come scrisse, «e il naufragar m’è dolce in questo mare».
A Cura di Lucrezia Lerose