L’esperimento di Milgram: Obbedienza all’Autorità
Molti, anche non psicologi, avranno sentito parlare “dell’esperimento di Milgram”, dato che in merito al lavoro di Milgram sono stati girati numerosi documentari, film, libri e persino canzoni; l’esperimento di Milgram è forse l’esperimento di psicologia sociale più famoso della storia per argomentazioni di cui tratta, le modalità con cui viene effettuato e per i suoi risultati così imprevedibili e scioccanti.
Ma facciamo un passo indietro, Stanley Milgram è stato uno psicologo statunitense professore alla Yale ed Harvard. Ha contribuito nel corso della sua carriera alla correlazione tra il potere condizionato dalla televisione e i comportamenti antisociali; ma per la maggior parte della sua vita studia la determinazione del comportamento umano individuale in un sistema gerarchico che impone obbedienza.
La domanda che si poneva Milgram
A pochi mesi dall’inizio del processo contro i crimini di guerra perpetuati dal nazista Adolf Eichmann, Milgram si poneva la domanda:
“È possibile che Eichmann e i suoi milioni di complici stessero semplicemente eseguendo degli ordini?“
L’esperimento di Milgram: Modalità
L’esperimento consisteva essenzialmente nell’assegnare a delle coppie di individui selezionati un ruolo (attraverso un sorteggio fasullo) di “insegnante” o di “allievo”. I due partecipanti vengono poi spostati in due differenti aule dove all’insegnate (W) (soggetto ignaro) gli verrà richiesto di effettuare una serie di domande “all’allievo”(V) (attore e complice) in caso di errore da parte dell’allievo l’insegnante dovrà infliggergli una punizione: una scarica elettrica azionata tramite un generatore di corrente elettrica, composto da 30 interruttori con una scala progressiva di tensione che andava dai 15 Volt ai 450 Volt. Prima di iniziare l’esperimento veniva fornito all’insegnate un esempio di una scarica media di 45 Volt (terzo interruttore) e spiegato, sempre a quest’ultimo, che l’allievo veniva legato ad una sedia dove gli era stato applicato al polso un elettrodo collegato, ovviamente, con il generatore di corrente elettrica.
All’attore invece (mai collegato veramente al congegno) era richiesto di aumentare il suo grado di urla in concomitanza all’aumentare della tensione scaricata dall’insegnate dopo un suo errore, fino ai 330 V dove non doveva emettere più alcun lamento, per simulare uno svenimento per il dolore inflittegli fino ad allora.
Nella stanza dell’insegnate vi era posizionato anche il ricercatore (S) che esortava il candidato ad andare avanti ad ogni suo titubamento con frasi del tipo “l’esperimento richiede che lei continui”, “è assolutamente indispensabile che lei continui”, “non ha altra scelta, deve proseguire”.
Risultati dell’esperimento di Milgram
A dispetto delle aspettative, nonostante i 40 soggetti dell’esperimento mostrassero sintomi di tensione, preoccupazione e protestassero verbalmente, una percentuale considerevole di questi obbedì senza battere ciglio allo sperimentatore. Questo stupefacente grado di obbedienza, che ha indotto i partecipanti a violare i propri principi morali, è stato spiegato in rapporto ad alcuni elementi, quali l’obbedienza indotta da una figura autoritaria considerata legittima, la cui autorità induce uno stato eteronomico, caratterizzato dal fatto che il soggetto non si considera più libero di intraprendere condotte autonome, ma strumento per eseguire ordini. I soggetti dell’esperimento non si sentono perciò moralmente responsabili delle loro azioni, ma esecutori dei voleri di un potere esterno. Alla creazione del suddetto stato eteronomico concorrono tali fattori:
percezione di legittimità dell’autorità (lo sperimentatore incarnava l’autorevolezza della scienza);
Il grado di obbedienza all’autorità variava però sensibilmente in relazione a due fattori:
L
a distanza tra insegnante e allievo;
L
Furono infatti testati quattro livelli di distanza tra insegnante e allievo: nel primo l’insegnante non poteva osservare né ascoltare i lamenti della vittima; nel secondo poteva ascoltare ma non osservare la vittima; nel terzo poteva ascoltare e osservare la vittima; nel quarto, per infliggere la punizione, doveva afferrare il braccio della vittima e spingerlo su una piastra. Nel primo livello di distanza, il 65% dei soggetti andò avanti sino alla scossa più forte; nel secondo livello il 62,5%; nel terzo livello il 40%; nel quarto livello il 30%. (risultati dell’esperimento citazione Wikipidia)
Riflessioni sull’esperimento di Milgram
I risultati ottenuti da Milgram spiegarono molto bene il collegamento tra l’autorità in un sistema gerarchico e l’obbedienza. Questo esperimento potrebbe essere dunque una prova delle motivazioni che han reso possibile lo sterminio ad opera dei nazisti.
Questo articolo l’ho trovato altamente istruttivo!