Delucidazioni su anoressia e bulimia
Anoressia e bulimia sono malattie molto diffuse nella società occidentale. L’importanza dell’immagine, il confronto con modelli di bellezza irraggiungibili, sono alcune delle cause che contribuiscono all’aumento di casi.
L’anoressia interessa in Italia circa 3 milioni di persone, si può definire come una paura costante di ingrassare che porta ad un rifiuto sempre maggiore del cibo. Il termine “anoressia” deriva dal greco e si può tradurre con “assenza di appetito”.
Bulimia deriva dalla parola greca “boùlimos” (“bous”= bue, e di “limòs”= fame) che indica letteralmente “una fame da bue”, si può definire come un disturbo mentale che prevede grandi abbuffate alle quali seguono diversi metodi per non metabolizzare il cibo ingerito e, di conseguenza, non ingrassare (vomito auto-indotto, utilizzo smodato di lassativi, digiuni, eccessivo esercizio fisico etc.).
Anoressia e bulimia sono sindromi legate al benessere, infatti non esistono in paesi del terzo mondo. Sono inoltre spesso accompagnate da dismorfismo corporeo, ovvero da un’errata percezione delle reali fattezze del proprio corpo.
Anoressia e bulimia: come riconoscerle tali disturbi?
L’ esordio di queste due sindromi si ha solitamente tra i 13 e i 25 anni, ma come si fa a capire che si è affetti da una di queste malattie?
Come tutte le malattie psicologiche, infatti, anoressia e bulimia vengono spesso sottovalutate e prese alla leggera. Spesso si pensa di “poterne uscire da soli” o che non siano vere e proprie malattie.
Si sentono frasi del tipo “ma si è un’adolescente” oppure “vuole solo essere più bella, che male c’è?”.
Io mi sento di mettere in guardia da questo genere di affermazioni. Anoressia e bulimia sono infatti veri e propri disagi mentali e come tali devono essere trattati chiedendo aiuto ad uno o più professionisti (psicologo, dietologo, psichiatra etc.)
Sono infatti entrambe malattie che hanno a che fare con la parte più profonda dell’individuo, basti pensare che il nutrimento è la prima forma di contatto e di scambio che si ha con la propria mamma e avere un cattivo rapporto con il cibo può voler spesso dire che vi è qualcosa di irrisolto nella relazione con la propria genitrice. Questo, ovviamente, non vale tutti i casi, ma sicuramente la connessione con parti di noi delle quali non siamo del tutto coscienti è attiva.
Attenzione! Anoressia e bulimia sono malattie difficili da accettare per le persone che non ne soffrono e spesso sono cause di litigi e incomprensioni. Non sottovalutatele!
A cura del Dott. Federico Posa