Avere un Figlio Come Scelta di Vita
Sempre più raramente oggi il bambino è figlio della fatalità, del caso, dell’incontrollabile forza generatrice del sesso. Un figlio nasce quando lo si vuole davvero, non quando arriva, come accadeva in passato. Nel contesto attuale la nascita non è solo voluta o desiderata, ma è anche decisa, programmata, rinviata, in base a ragioni personali, economiche e sociali che spesso contrastano con la semplice legge del desiderio. Generalmente le coppie decidono di procreare quando sono sicure di poter dare al figlio tutto ciò di cui ha bisogno (superfluo incluso), ma senza togliere nulla a se stessi, senza doversi privare delle piccole cose di tutti i giorni, che sono diventate gratifiche e conquiste di spazio personale. Negli ultimi anni, complice anche una profonda crisi sociale, le coppie tendono a rimandare fino al limite della propria età fertile la possibilità di avere un figlio.
Perché programmare i figli?
I motivi possono essere molteplici, primo fra tutti sicuramente la precarietà in cui si è costretti a vivere oggi: precarietà lavorativa, ma anche e soprattutto precarietà affettiva, la necessità di realizzare prima se stessi come individuo singolo, la paura di mettersi in gioco in un ruolo che durerà per tutta la vita, la paura di non sentirsi mai sufficientemente pronti a darsi incondizionatamente senza dover pretendere nulla in cambio. La stabilità affettiva, la sicurezza economica, la realizzazione personale e l’affrontare le proprie paure nel diventare genitore non sono solo dei limiti concreti, ma anche certezze che si cerca di raggiungere prima di mettere al mondo un figlio. Sono proprio questi elementi che contribuiscono a rendere la genitorialità più consapevole. La possibilità così logica e pensata di avere un figlio rende il momento della scelta estremamente razionale e ponderato: si programma la nascita di un figlio così come si programma la scelta di cambiare lavoro o casa, si valutano a tavolino e con cautela i pro e i contro, i pregi e i difetti, le conquiste e le rinunce. Ma la scelta di avere un figlio non può e non deve sottostare solo alle leggi della ragione: è un evento molto forte, istintivo, irrazionale, che proviene anche dalle ragioni dell’inconscio e fa irruzione nel legame di coppia magari proprio nel momento meno opportuno a livello economico o sociale. Così, in questo tempo che sembra essere a tratti governato dalla logica più estrema, è importante riuscire a dare spazio anche all’imprevisto, e accettare che possa accadere qualcosa di non completamente programmato.
A cura della dott.ssa Valentina Poretti