Le Persone “Vittime del Sistema”
Nella vita di tutti i giorni si ha spesso a che fare con quelle che io chiamo “vittime del sistema”, ovvero quelle persone convinte che i mali che subiscono e che i problemi della loro vita dipendano esclusivamente dal mondo esterno.
“Tutte le donne che incontro sono pazze”, “tutti gli uomini fanno gli stronzi con me”, “tutti si approfittano di me”, “il professore ce l’ha con me” etc. A chi non è mai successo di sentire pronunciare queste parole? E’ un tipo di comunicazione che fa parte del linguaggio comune.
Alla base di queste parole vi è una difesa molto forte, difficile da mettere in discussione, ovvero delocalizzare la colpa da se stessi al mondo esterno.
Imputare il fallimento delle relazioni sentimentali al partner che è incostante o delle relazioni lavorative al capo che è uno sfruttatore, permette infatti di evitare di venire a patti con i propri errori e le proprie mancanze, fa in modo di evitare di dare un giudizio negativo su se stessi come principali responsabili dei propri fallimenti.
Il meccanismo della colpa
Questo meccanismo sebbene impedisca (in superficie) di addossarsi la responsabilità degli eventi negativi della propria vita, dall’altro toglie ogni possibilità di agire sugli stessi eventi. Infatti se la colpa è dell’altro, che possibilità di intervenire ho io? Se quello che mi capita è causato dal mondo esterno allora io non posso cambiarlo. Questa è identificabile come una difesa nella difesa, infatti toglie ogni responsabilità di azione all’individuo.
In molti di questi individui però arriva un momento in cui il meccanismo si inceppa.
I rifiuti aumentano, il dolore e le delusioni diventano insopportabili e comincia a venire a galla una domanda che forse una parte di noi già da tempo si poneva in gran segreto: “Ma se il problema fossi io?”. Questa è una domanda da festeggiare, infatti apre la porta a nuovi livelli di consapevolezza ed è uno spiraglio per agire su se stessi.
Prendersi le responsabilità dei propri fallimenti è un percorso lungo e molte volte doloroso, ma ci regala la possibilità di giocare una parte in quei fallimenti, ci regala la possibilità di evitarne di nuovi in futuro andando a modificare quegli atteggiamenti, quei comportamenti e quei modi di pensare che tante volte sono risultati dannosi nel rapporto con gli altri.
Articolo curato dal Dott Federico Posa