Come la Musica Consente di Risolvere i Nostri Conflitti Interiori
Miliardi di persone ascoltano la musica, molti ritengono che non possono vivere senza di essa; ma perché?
E’ una domanda che ha lasciato perplessi gli scienziati e filosofi per secoli e secoli; Aristotele si chiedeva “Perché la musica essendo composta solo da suoni, ci smuove stati d’animo della nostra anima?”.
Nel XIX secolo Darwin cercò di decifrare se la nostra capacità di creare musica si è evoluta dalla selezione naturale. Di tutte le facoltà umane solo la musica sembrava oltre la comprensione; in conclusione si è potuto capire che “la musica è il più grande mistero”.
Più di 200 anni fa, Kant dichiara la musica “inutile”, verso la fine del XX anche il celebre psicologo Steven Pinker cerca di comprendere lo scopo della musica, si è giunti alla conclusione che è impossibile spiegare come faccia la musica a coinvolgerci così profondamente.
Una ricerca recente suggerisce che la musica è un adattamento evolutivo che ci aiuta a navigare in un mondo pieno di contraddizioni.
L’effetto paralizzante della dissonanza cognitiva musicale sul nostro cervello è collegato strettamente a quello che è stata soprannominata la più grande scoperta in psicologia sociale del XX secolo ovvero la “dissonanza cognitiva“.
La dissonanza cognitiva è un concetto introdotto da Leon Festinger nel 1957 in psicologia sociale, e ripreso successivamente in ambito clinico da Milto Erickson, per descrivere la situazione di complessa elaborazione cognitiva in cui credenze, nozioni, opinioni esplicitate contemporaneamente nel soggetto in relazione ad un tema si trovano a contrastare funzionalmente tra loro; esempi ne sono la “dissonanza per incoerenza logica“, la dissonanza con le tendenze del comportamento passato, la dissonanza relativa all’ambiente con cui l’individuo si trova ad interagire. (da wikipedia)
Un modo per alleviare la dissonanza è tramite la soppressione di tale conoscenza.
Nell’opera ” la volpe e l’uva” di Esopo illustra questa risposta umana comune. Nel racconto, la volpe è in difficoltà per il fatto che non riesce ad arrivare all’uva, ancora più sgradevole è la dissonanza sperimentata: l’uva è così invitante ma ancora irraggiungibile.
Di conseguenza la volpe tenta di alleviare tale dissonanza dicendo : ” Oh no, l’uva non è ancora matura è acerba!“.
Una manifestazione di dissonanza cognitiva è il rifiuto di nuove conoscenze.
Anche alcune grandi scoperte scientifiche hanno dovuto aspettare decenni per il riconoscimento e l’accettazione, perché contraddicevano alcune credenze a cui la gente non voleva andare contro. Basti pensare ad Albert Einstein che non ha mai ricevuto un premio nobel per la sua teoria sulla relatività, ora considerata la più grande scoperta in ambito scientifico.
La musica aiuta a cimentarsi con dissonanza nel mondo ma solo se le persone sono disposte a ingannare se stessi o ignorare le nuove informazioni.
Musica: Come è evoluta la cultura umana?
Dopo tutto, il fondamento della cultura è l’accumulo di nuove conoscenze, molte delle quali contraddittorie con le conoscenze esistenziali.
Consideriamo il linguaggio: quando da piccoli abbiamo iniziato pronunciare lingua per comunicare ogni parola nuova era una nuova conoscenza.
Mentre le differenti lingue dividono il mondo in pezzi dettagliati e distinti, la musica unifica il mondo nel suo complesso, la nostra psiche richiede entrambi.
Diversi esperimenti hanno dimostrato la capacità della musica di aiutare a superare le dissonanze cognitive e a mantenere le conoscenze contraddittorie.
Ad esempio, in un esperimento svolto su un gruppo di bambini si è scoperto che se un bimbo adora giocare con un determinato giocattolo ma l’adulto gli dice che non può giocare con esso, il bambino automaticamente negherà dentro di lui il piacere che provava per quel determinato giocattolo.
Siamo costantemente confrontati con scelte nella nostra vita quotidiana, dal “cosa comprare per il pranzo” al “come vestirsi oggi “, spesso usiamo l’intuizione e il pragmatismo.
Poi ci sono le scelte legate a due temi universali della nostra esistenza “L’amore e la morte” che sono intrinsecamente intrise da contraddizioni.
Con l’amore ci piacerebbe affiancare la fiducia ma è pericoloso perché possiamo essere delusi o traditi.
Con la morte, una delle contraddizioni più difficili di tutte è il nostro desiderio di credere in un’eternità spirituale, si cerca di negare che prima o poi il nostro tempo sulla terra finirà.
E’ una coincidenza, quindi, che ci sono così tante canzoni d’amore e sul tradimento?? e come mai siamo attratti da canzoni tristi in un momento per noi di lutto?
La musica ci aiuta a trasmettere una serie di emozioni sfumate, ci aiuta inoltre a conciliare le nostre emozioni in conflitto e in più ci chiarisce alcune decisioni importanti che dobbiamo prendere.
La scelta di giocare con un giocattolo rispetto ad un altro o di scegliere una fidanzata rispetto ad un’altra può essere migliorata tramite la musica, ascoltando la musica le nostre idee ci sembreranno più chiare.
L’autore di questo articolo è Leonid Perlovsky, che oltre ad aver composto questo articolo ha scritto anche un libro intitolato “passione per la musica e le funzioni cognitive” .
Questo libro spiega più approfonditamente il tema della musica, e quale ruolo ricopre nelle nostre vite.
“La musica unifica il mondo nel suo complesso”. Un argomento davvero interessante da approndire!