Che cos’è il Coming Out?
Il termine Coming Out un tempo era riferito il passaggio all’età adulta delle ragazze presentandole come giovani donne pronte ad entrare nel mondo degli adulti. A partire dagli anni ‘30 questo termine cominciò ad essere usato nel senso di “uscire allo scoperto”, specialmente da parte degli omosessuali. Questo processo molto complesso porta una persona a dichiarare la propria identità sessuale agli altri, ma ancor prima a sé stesso. Il termine Coming Out viene utilizzato sia nel linguaggio scientifico che comune e fa riferimento a un processo lungo, difficile e molto doloroso che parte dal primo desiderio omoerotico fino alla dichiarazione aperta della propria identità.
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Il Cammino verso il Coming Out
Nel momento in cui in una persona omosessuale c’è una corrispondenza tra comportamenti, sentimenti ed identità sessuale prende piede la possibilità di effettuare Coming Out. Barbagli e Colombo riferiscono che il Coming Out non inizia solo nel momento in cui emerge ma che, invece, molto spesso ha origine fin dall’infanzia. Non sono rari i casi in cui gli omosessuali ricordino giochi d’infanzia non appropriati alla loro identità sessuale, ma che nonostante questo dessero loro piacere. Frequentemente si sentivano costretti a negare il piacere che procuravano questi giochi, questo a causa del senso di inadeguatezza nei confronti della loro identità sessuale. Le ricerche hanno però evidenziato che la maggior parte delle persone omosessuali ha iniziato a provare attrazione, per persone dello stesso sesso, durante l’adolescenza. È molto importante tenere in considerazione l’importanza di questa fascia d’età nel processo che condurrà poi al Coming Out.
Durante l’adolescenza le persone oggetto di attrazione sono spesso attori famosi, persone dello spettacolo oppure parenti, compagni di scuola e insegnanti. Tutte queste infatuazioni rendono ancor più chiaro il Coming Out ma come da un lato gli adolescenti sono sempre tentati di uscire allo scoperto, dall’altro le caratteristiche socio culturali spingono a mantenere questo segreto. Questo vincolo porta spesso a fantasie omoerotiche di natura romantica, che saranno poi precursori dell’omofobia internalizzata. Senza dubbio è che l’adolescenza accresca il sentimento di “diversità”, questo perchè è il periodo che più va contro dalle consuetudini della società. Possono passare diversi anni tra la prima attrazione omoerotica, il primo atto sessuale e il Coming Out. Questo periodo attraversa un processo chiamato Coming Out interiore: cioè la capacità di dire a sé stessi di essere omosessuale andando così contro alle caratteristiche stereotipate della società.
Coming Out Interiore ed Esteriore
Uno dei modelli più utilizzati in letteratura per definire il Coming Out interiore risale agli anni’80 ed è caratterizzato da: confusione di identità (chi sono?), comparazione (sono diverso/a), tolleranza (probabilmente sono omosessuale), accettazione, orgoglio e sintesi (l’omosessualità fa parte di me). È fondamentale per una persona omosessuale vivere una prima relazione omosessuale così da accettarsi e potersi definire tale. Una volta avvenuto il Coming Out interiore il passo successivo è quello esteriore, cioè essere sinceri con gli altri e “venire allo scoperto”. I fattori che possono ostacolare questa seconda fase possono essere davvero molti: età, regione, educazione religiosa, generazione di appartenenza ecc. Tuttavia alcune ricerche hanno sottolineato come sia più facile dichiarare la propria identità sessuale ad amici, compagni e conoscenti piuttosto che ai propri familiari.
La prima persona scelta per fare Coming Out ha un grande effetto, segna infatti l’inizio e la volontà di uscire allo scoperto. La persona più adatta deve essere vicina, aperta e comprensiva così da non turbare la relazione tra i due. Molto spesso sono scelti gli amici successivamente i familiari, insegnanti, sacerdoti, psicologi e medici. Il processo che porta alla decisione finale di Coming Out è frutto di una profonda analisi “pro/contro: tra i contro si hanno timore di reazioni negative e diventare target di pregiudizi ma nei pro si ha la voglia e volontà di essere sé stessi! Il Coming Out esteriore può essere diviso in tre tipologie:
- Implicito: non se ne parla pensando che gli altri abbiano capito.
- Confessionale: ci si confronta in un’atmosfera intima con persone accuratamente selezionate.
- Spontaneo: si riferisce la propria omosessualità in modo aperto e senza preoccupazioni sul proprio status.
Le Difficoltà Affrontate
Dichiararsi al di fuori della sfera delle amicizie e della famiglia è ancora più difficile, è infatti più facile ricadere in reazioni negative sia verbali che fisiche. All’interno di questi ambienti ricadono anche la scuola ed il lavoro, infatti molto spesso l’omosessuale è costretto a trattenere i propri comportamenti per prevenire eventuali reazioni negative. Tali reazioni non si manifestano solo nell’età adolescenziale ma anche durante l’infanzia tramite bullismo, dettato da atteggiamenti omofobi e stereotipi sociali. I metodi per effettuare Coming Out sono svariati (ad esempio non nascondere i propri atteggiamenti e mostrare alle persone libri e oggetti personali), non è raro però che le reazioni siano negative. Tuttavia bisogna specificare che molto spesso le reazioni individuali non sono sempre negative come quelle sociali, ad esempio una persona omofoba in ambienti sociali può avere ottimi rapporti con persone omosessuali.
Conclusioni
Ammettere a sé stessi di essere omosessuali non è semplice, si tratta infatti di un cammino lungo, doloroso e molto difficile. Questo processo non è correlato solo alla propria sfera sessuale ma anche alla formazione della propria identità individuale. Il Coming Out è il risultato di diversi eventi importanti tra cui il “venir fuori” pubblicamente ma anche verso sé stessi, riuscire a rifiutare atteggiamenti e parole offensive ed infine affermarsi come persona ed integrarsi in tutti i livelli. Le persone che riescono a comunicare la propria identità sono molte altre invece preferiscono mantenere il segreto ma come? Questo è possibile grazie a due strade diverse: la prima consiste nel seguire un copione eterosessuale con colleghi, compagni e altre persone, la seconda invece non include una dichiarazione aperta ma ci si comporta naturalmente senza fingere di essere qualcun altro.