Perché si Tradisce?
In quest’articolo ci occupiamo del tradimento, un argomento da sempre attuale, ma centrale soprattutto nella nostra epoca, fatta di relazioni incessanti sui social network, accorciamento di distanze, non solo fisiche, e abbattimento di ogni sorta di inibizione dovuta alla presenza fisica.
In questa cornice, va ammesso, che le opportunità di conoscere e interessarsi ad altre persone, all’infuori della propria relazione, aumenta sensibilmente.
Ma la ricerca di nuove distrazioni, per persone che sono già “sentimentalmente impegnate”, risulta essere soltanto la punta di un iceberg. Quando su una coppia si abbatte l’uragano di un tradimento, esso investe nel suo vortice ogni mancanza, litigio, insoddisfazione, rimpianto, tutto ciò che di non detto c’è in una relazione. Il tradimento, se confessato, diventa un mezzo, un canale preferenziale attraverso cui esplodere, evadendo da un senso di insoddisfazione, un disattendimento di aspettative cui, in realtà, non si ha il coraggio di far fronte.
L’instaurarsi di una tresca può avere, alla base, diversi bisogni: la ricerca di una persona che funga più da confidente e terapeuta che da amante, addosso alla quale scaricare ogni sorta di tensione provocata dal partner; la dimostrazione a se stessi e/o ad altri che si è ancora in grado di conquistare o di utilizzare il proprio fascino, nonostante magari un’età avanzata; la ricerca di una punizione per il partner, a livello inconscio, per carenze di qualsiasi tipo ecc…
Tradimento: che cosa manca nella coppia?
L’elenco sarebbe lunghissimo ma ciò che accomuna tutte queste motivazioni è di certo l’assenza, all’interno della relazione di coppia, di un dialogo produttivo. Molti partners sono terrorizzati dall’esporre qualsiasi tipo di difficoltà, dall’avanzare ogni sorta di richiesta, perché magari si è instaurata una sorta di tacita sopportazione reciproca che trascina il rapporto verso qualche deriva sconosciuta, ma che non richiede sforzi considerati ormai inutili.
Allora il vortice si ingrossa a causa di bugie, sotterfugi, sensi di colpa, stati d’ansia. Entrano in gioco scorciatoie cognitive, meccanismi di difesa che ci permettono di convivere con una situazione che è più facile non affrontare e che ci regalano quel senso tanto atteso di appagamento, momentaneo ed illusorio.
I pochi protagonisti di una confessione, invece, hanno conservato magari quel briciolo di rispetto per il partner, che potrebbe lasciar spazio ad una ripresa, ad un cambiamento importante all’interno della relazione, oppure liberare da quel senso di colpa che ci impedisce comunque di vivere sereni.
Le crisi all’interno di una coppia sono quello che di più umano e comune c’è al mondo, molti riescono a superarle, da soli o con l’aiuto di uno psicologo, molti altri decidono di sposare l’ipocrisia e i sensi di colpa finche morte non li separi!
A cura di Marina Villani