Ricordo di aver letto da qualche parte che ognuno di noi, nella propria vita, porta con sé una scelta mai fatta, una strada mai imboccata, una decisione mai presa. E la tiene li, non tanto per paura di sceglierla, ma perché qualora tutto andasse male, potrebbe dire di avere ancora una strada da percorrere. Un piano Z, per quando tutte le altre lettere dell’alfabeto falliscono. Un modo per pensare che non dovrai mai affrontare quella che pensi essere una cosa troppo grande, o difficile, o dolorosa. Una dose di riserva di speranza.
La speranza di un mondo migliore si riflette negli occhi di ha sofferto
E alcuni giorni fa mi sono reso conto di quante persone, in una notte, si siano trovate a perdere quella speranza, a veder sparire quella strada.
Le scelte mai fatte di coloro che non ci sono più: vite spezzate, futuri che non verranno mai scritti, che forse potranno solo essere immaginati da coloro che di queste persone conserveranno un ricordo. Le speranze di coloro che per ore interminabili si sono aggrappati a una flebile voce che ripeteva “abbi fede”, e hanno poi dovuto fare i conti con la tragica realtà. Ancora più doloroso quando a farlo sono un padre o una madre, in alcuni casi ricordandoci con dignità e forza d’animo che “nostra figlia mancherà molto a noi e anche al nostro Paese”. E se quella figlia era simile a loro, forse è davvero così.
Le strade mai imboccate di bambini che cresceranno senza sapere cosa i loro genitori avrebbero potuto insegnare loro, senza sapere cosa gli avrebbero detto quando le difficoltà fossero sembrate troppe,e troppo grandi. Che non sapranno mai cosa significa abbandonarsi tra le braccia di una madre che ti sussurra “andrà tutto bene”.
Eppure quella speranza non è morta.
Ardeva in quelle persone che in piena notte, tra gli spari, hanno aperto le loro case a chi scappava.
Viveva in quelli che si sono precipitati a soccorrere i feriti.
Sopravvive nelle due sorelle di una vittima, che sono andate a pregare con i fedeli della moschea del loro quartiere perché “anche loro sono vittime”.
Brilla in tutti coloro che raccoglieranno il silenzioso lascito di quelli che non ci sono più.
Perché “senza il loro martirio non si sarebbe trovata la forza sufficiente a reagire contro la bassezza, e la crudeltà e l’egoismo. Noi alla società non chiediamo lacrime; chiediamo giustizia”. (Pasolini)
A cura di Federico Bugliosi