Cos’è la Verità?
Voltaire sostiene che solo gli idioti non sono in grado di mutare la propria opinione. Questa è una delle mie citazioni preferite ed è una di quelle frasi che, nella sua semplicità, rimane meravigliosamente impressa. Io ho cambiato opinione su una vasta gamma di argomenti: ho cambiato opinione sulla politica, sulle persone, sugli oggetti materiali e sul mondo in generale. Eppure io mi sento idiota. E mi considero tale perché sostanzialmente non mi sento a mio agio nel sostenere di essere in possesso di una presunta Verità relativa ad un qualsivoglia argomento. Non sono, infatti, neanche certa di conoscere appieno me stessa. Si tratta, in poche parole, di opinioni ed è questa la parola chiave. Verità ed opinione: due termini a lungo discussi durante l’intera storia del pensiero umano. Due termini che vengono, probabilmente, troppo spesso confusi. Oggi abbiamo la fortuna di poter accedere ad una miriade di informazioni. Veniamo, difatti, perennemente bombardati da notizie di ogni sorta, notizie a cui possiamo incredibilmente accostarci in qualsiasi momento e, come se non bastasse, a cui possiamo attingere con una estrema e quasi inquietante facilità. Tralasciando la questione inerente alle false notizie come le frequenti morti mai accadute di diversi personaggi del mondo dello spettacolo, le informazioni che così velocemente acquisiamo vanno trattate come tali, ossia come opinioni e non come Verità.
Tra opinione e Verità
Potrà sembrare un’ovvietà, ma tutti noi siamo vittime della confusione che si ha tra l’opinione e la Verità nel senso stretto del termine. Probabilmente la radice di tutto questo è da ricercare nel bisogno naturale dell’uomo di etichettare, schematizzare e razionalizzare tutto quello che lo circonda. Abbiamo bisogno di sentirci al sicuro, abbiamo bisogno di svelare l’ignoto, di rendere noto ciò che non lo è. La non-conoscenza spaventa. E lo strabiliante potere che ormai da tempo ci permette di poter accedere a qualsiasi tipo di dato che ci interessa ben si accorda con questa nostra primordiale necessità, con questa nostra infinita sete di conoscenza che, senza dubbio, maggiormente ci caratterizza. Con questo non voglio dire che l’informarsi sia sbagliato o sia controproducente. In quanto “animali razionali” la ricerca della Verità è quel “quid” che ci ha permesso di arrivare a questo punto della scala evolutiva. Tuttavia, io voglio semplicemente affermare che è cosa buona non credere di avere in pugno la Verità assoluta. Come bisogna agire per conoscere tutto su un determinato argomento? Sicuramente sarà necessario Informarsi, leggere, studiare e ricercare pazientemente. Ed è, altresì, fondamentale, se si ha la possibilità reale, confrontarsi con gli altri e cercare di capire il loro preciso pensiero su quel determinato argomento.
Perché studiare, leggere e soprattutto confrontarsi?
Per avere una visione d’insieme. Se voglio conoscere la storia di Anna Bolena nella sua interezza di certo non basterà Wikipedia o una sua sola biografia. Dovrò, necessariamente, raccogliere una gran quantità di notizie (alcune delle quali risulteranno essere fallaci) e potrò, solo a questo punto, sostenere di conoscere la storia della celebre moglie di Enrico VIII. Ma posso altresì affermare con fermezza di conoscere ogni aspetto del suo essere e ogni dettaglio della sua vita? Di certo non ho potuto confrontarmi con fonti strettamente primarie e di certo non ho potuto conversare con lei o con qualcuno che la conosceva personalmente. Non potrò mai, dunque, per esempio, sapere che cosa tormentava il suo animo. E se anche avessi la possibilità di tornare indietro nel tempo e di conversare con lei potrei, così, sostenere di conoscere ogni aspetto del suo essere e delle sue vicende? Cercare di conoscere un determinato argomento significa, prima di tutto, interpretare le fonti a nostra disposizione. E l’interpretazione delle fonti non riguarda solo gli eventi passati, ma anche quelli attuali. Vogliamo conoscere un banale fatto di cronaca? Sicuramente non basterà leggere un solo articolo. Una volta raccolto e assimilato tutto il materiale di cui possiamo usufruire potremmo mai sfacciatamente essere certi di conoscere la verità di quel fatto? Non bisogna mai dimenticare che in qualsiasi fonte, attuale o passata, scritta o orale che sia, vi è sempre, più o meno nascosta, l’ombra della fonte umana da cui essa proviene. Dietro un articolo di giornale non vi è solo il mero resoconto di un qualcosa che è accaduto, ma vi è l’animo stesso del giornalista, il suo preciso e totalmente personale punto di vista. Esattamente come all’interno di questo breve scritto, uno scritto che non è verità, ma è un’interpretazione. L’opinione è, a mio giudizio, nient’altro che un punto di vista, un’interpretazione e non è mai la verità. E questo vale non solo nel campo dell’informazione, ma anche nella sfera sociale e nel mondo fisico. Durante un interessante corso da me seguito, il nostro Professore ci ha domandato che cosa sarebbe successo se fosse mutato anche solo un piccolo dettaglio di una legge fisica da tutti considerata come una verità indiscussa. La risposta è ovvia. Quello che non risulta altrettanto facile è il solo considerare che un fatto del genere possa realmente accadere. Non solo le persone acute di cui parlava Voltaire, ma anche una Verità assoluta non può considerarsi esente al cambiamento. Questo spaventa, ma dovrebbe renderci anche meno arroganti.
A cura di Manuela Faleo