Pensiamo di Comunicare Sempre in Modo Chiaro. In realtà, I Fraintendimenti Sono Spesso Dietro l’Angolo
«Le incomprensioni sono così strane, sarebbe meglio evitarle sempre, per non rischiare di aver ragione che la ragione non sempre serve», cantavano i Tiromancino. Ricordo sempre con emozione quel pomeriggio di tanti anni fa, quando alla radio ascoltai queste parole. Il tema delle incomprensioni è sempre in continuo fermento e nel vissuto quotidiano di ognuno.
Quante volte sarà capitato anche a voi di dire o sentirvi dire: «rispetto il tuo pensiero, ma non lo condivido»? Questa frase non esisterebbe se due o più individui, non avessero condiviso un loro personale pensiero in merito a qualcosa. Ebbene, l’esigenza di comunicare nasce appunto dall’essere diversi. Basti pensare che il mondo è popolato da miliardi di individui, unici, con le loro idee, opinioni e convinzioni. Se fossimo tutti uguali, non ci sarebbe probabilmente bisogno di comunicare, non ci sarebbe né la curiosità né la necessità di conoscere l’altro, non esisterebbe il confronto e forse neanche il linguaggio.
“Comunicare” è un’operazione complessa. La difficoltà maggiore, è proprio l’esser facilmente fraintesi o fraintendere il messaggio altrui. Pensiamo di comunicare sempre in modo chiaro, ma non teniamo conto dei significati, delle situazioni o delle emozioni più varie che il nostro interlocutore può associare alle nostre parole. Infatti, molte crisi, molti problemi di relazione, molte sofferenze, nascono proprio dalle incomprensioni. La tendenza più comune non è quella di ripercorrere assieme la comunicazione, per capire la causa del fraintendimento, bensì di addossare all’altro la totale responsabilità. «Tu non capisci», «è tutta colpa tua», «hai voglia di litigare» e così via. Piccoli mattoncini che se sommati, di volta in volta, innalzano muri che bloccano la comunicazione e che portano ad additare l’altro come “stupido, cattivo, ignorante”, etc.
È possibile comunicare senza fraintendersi?
Affrontare le relazioni in modo più chiaro è possibile ma non semplice. Fate il pieno di pazienza, caricate le pile del buon ascolto, abbandonate prese di posizioni rigide e sforzatevi di non partire con il freno a mano ancora inserito, cioè con i pregiudizi. Solo così, gli incidenti non saranno sempre dietro l’angolo, non ci saranno feriti da incomprensioni degenerate, non abbonderanno esistenze rovinate in prognosi riservata e si limiteranno le stragi di rapporti sociali ogni giorno.
Conviene sempre fare un’attenta analisi delle cause che hanno indotto alle incomprensioni. Alcune volte si comunica in modo non esplicito, bensì vago. Altre volte, si arriva a non comunicare affatto. Ma perché? Le cause possono essere molteplici. Pensate a quante volte non abbiamo il coraggio di dire qualcosa per paura. «Se gli dicessi una cosa simile, si arrabbierebbe», «se gli chiedessi una cosa del genere, non mi rivolgerebbe più la parola/mi abbandonerebbe», pensiamo. Anche l’orgoglio può fare la differenza in negativo, infatti pensiamo spesso che il nostro interlocutore a certe cose dovrebbe arrivarci da solo. E che dire dell’insicurezza? Non è forse vero che alle volte non parliamo, pensando di non essere all’altezza? O addirittura diciamo sempre di si, anche quando vorremmo dire di no? Purtroppo, non esistono nuvolette che appaiono sulla nostra testa, mostrando realmente cosa pensiamo.
Alla luce di quanto detto, il modo di migliorare ogni comunicazione è alla portata di tutti. Oltre a un’attenta analisi personale, esistono molte attività, molti seminari, opuscoli e tanto altro materiale, da consultare o dal quale trarre beneficio, volgendo a nuove consapevolezze di ascolto e di comprensione degli altri. Il risultato di esprimersi in modo più chiaro, di accogliere le espressioni altrui in modo costruttivo, è appagante e ci può aiutare a far funzionare le relazioni come realmente vorremmo, lontani dalla confusione, dalla rabbia o dal senso di disagio. Nel caso si viva con grande sofferenza il non riuscire a comunicare in modo chiaro, è consigliabile rivolgersi a un professionista e chiedere aiuto.
Nel bene o nel male, intraprendiamo un viaggio con noi stessi ogni giorno. Ogni relazione può trasformarsi in un invito alla costruttività, per riuscire tra i vari impegni della vita a sentire l’esistenza dell’altro e a lasciarsi scoprire dall’altro. Basta così poco per non farsi del male, basta così poco per indossare il sorriso più bello e allontanare la tristezza. Basta una persona consapevole che la qualità del suo comunicare, rappresenta una buona parte del personale e altrui benessere. Basta una persona libera dalle paure, dall’orgoglio e dalle insicurezze che alimentano i fraintendimenti. Una persona non asservita all’assordante silenzio.
Articolo a cura di Lucrezia Lerose
Ci sono molti aspetti su cui riflettere in questo articolo. Molto interessante!!