Se a 30 Anni un Uomo è Single, o è Troppo Str**** per Accoppiarsi o è Stato Abbandonato all’Altare
Alla soglia dei 30 anni (è il caso di cominciare a farci i conti) mi tornano in mente queste lapidarie parole che una donna che stimo mi regalò qualche anno fa. Magari non vale per tutti, ma un discreto numero dei trentenni single che conosco, me compreso, hanno qualcosa che li riconduce a questo binomio. E considerato che non sono mai andato vicino all’altare, la scelta pare obbligata. Ora, se si appartiene al secondo gruppo, meglio fare scorta di birra o di gelato a seconda dei gusti, rispolverare “Bella Stronza” o mettere “Ancora” a palla abbracciando il cuscino, e cercare di rimettere insieme i cocci pensando che forse, a conti fatti, si è schivata una pallottola pericolosissima.
Perché rimango single?
Se invece vi rendete conto che il bello e dannato della Nannini siete voi, ci vuole coraggio e onestà per riconoscerlo, e una certa dose di menefreghismo per continuare imperterriti su questa via.Ora non ho la certezza che questa frase contenga l’assoluta verità circa quello che vivono gli over 30 che si riconoscono in questa situazione, ma negli anni ho sviluppato l’ideache il motivo per cui si arriva a questo punto sia uno: quello di sentirsi speciali. E non nella sua accezione migliore, di particolare, caratteristico, con delle qualità diverse dagli altri. Ma nel senso più narcisistico che ci sia: straordinario, fuori dal comune, e che per questo non risponde alle normali leggi dell’universo.
Moderni uomini col mestruo, vivono la vita seguendo il mantra del marchese del Grillo: Che ci volete fare: io so io, e voi non siete un ca**!
E tuttavia se l’esperienza mi ha insegnato qualcosa sarà la vita, con un amaro senso dell’umorismo, a ricordargli come non sia così: perché alla fine della fiera nella vita, che tu cammini e ti muovi, o ti siedi e lo aspetti, prima o poi una più str**** di te la incontri.
A cura di Federico Bugliosi