Pettegolezzi: fatti non veri e/o malevoli che contagiano la massa
I pettegolezzi, non dormono mai. Viaggiano di bocca in bocca, di orecchio in orecchio e in poco tempo si trasformano in un contagio di massa. Un vera e propria dissenteria verbale, che ogni giorno, a colpi di fatti non veri e/o malevoli, conta morti e feriti, influendo sulla percezione della realtà.
Anche ritrovarsi a chiacchierare del più e del meno, è comunicare. La forza di questa comunicazione, è soppesata dall’importanza e dall’interesse, che il singolo individuo o il gruppo, attribuisce ai fatti di cui si parla. Più persone credono in un qualcosa, più facile sarà che tanti altri si aggreghino. Si pensa di partecipare a una conversazione, dove ogni segreto è svelato e si è tutti sullo stesso piano.
Spettegolare del «sentito dire», del «cosa è stato riferito», sminuendo e screditando gli altri, non conosce tempi, luoghi e genere. I pettegolezzi, si tramandano principalmente oralmente, ma in una società alquanto evoluta, social network e mass media danno il loro contributo. Pensate che fortuna per le comari! Basta un clic, una telefonata, e possono spettegolare comodamente a casa propria, senza incappare nell’inconveniente di uscire in pantofole e bigodini per la fretta! Mi viene da sorridere se penso alla scena del film Edward mani di forbice, in cui tutte le pettegole del quartiere si telefonano, per interrogarsi sull’arrivo di questo giovane misterioso. Vi assicuro che soprattutto nelle piccole realtà, un buon leader (dei pettegoli) è disposto a questo e altro pur di essere riconfermato tale dal I pettegolezzi, si tramandano principalmente oralmente, ma in una società alquanto evoluta, social network e mass media danno il loro contributo. Scettro e corona indiscussi, per un ruolo dominante. Tendenzialmente, se si presta attenzione, è una persona che vive facendo la spettatrice della vita altrui, che trova molto noiosa la propria e quindi ha molto tempo a disposizione, e che spesso ha bisogno di evadere dai suoi problemi esistenziali e quotidiani. Forse l’unica cosa che le appare gradevole, è sentirsi accettata da questo gruppo. Un leader che dovrebbe acquistare il biglietto, per un viaggio di sola andata nel paese del «chi si fa i fatti suoi, campa cent’anni».
I pettegolezzi possono condizionare la vita altrui
Esistono scenette che di primo acchito ci lasciano sorpresi: orecchie poggiate alle porte altrui, sguardi vigili e orecchie attente da finestre e balconi, gente che ti rifila interrogatori, e così via. In realtà, trovo il tutto molto triste. Vedere persone, cibarsi di pettegolezzi, e non solo ai pasti principali, è probabilmente indice di uno stile di vita non proprio equilibrato. Se si aggiunge la soddisfazione di queste persone, per essere stanche a fine giornata, come se si trattasse di un lavoro, allora l’immaginazione supera la realtà.
I pettegolezzi in genere riguardano le persone. Fatti che, di volta in volta, subiscono una metamorfosi. Ognuno tende a selezionare le informazioni che gli arrivano, a reputarne interessanti o importanti alcune più di altre, ad aggiungere particolari e così via.
Le chiacchiere malevole o i pettegolezzi, sono spesso adornate da invidia e cattiveria. Forte è lo stress emotivo che possono esercitare sul malcapitato, condizionandone la vita. Povera gente, che si ritrova a vivere una seconda vita, che non sapeva di avere. Pettegoli che trasformano una cefalea in un attacco epilettico, la riservatezza in un disturbo psichiatrico, la correttezza in scorrettezza e alcuni fatti in vere e proprie calunnie. Peccato che non trasformino mai la propria ignoranza in qualcosa di costruttivo e non capiscano che il rispetto, per se stessi e per gli altri, è un abito che va indossato ogni giorno. Cari malcapitati in ascolto, ricordate che tutte le parole distruttive, che volano, arrivano a morire di morte propria, non appena la gente distratta da qualcos’altro, manifesta disinteresse. Come scrisse Dante «non ragioniam di lor, ma guarda e passa».
A cura di Lucrezia Lerose