La Musica Migliora il Sonno?
Sicuramente avrete sentito che gli americani non riescono a dormire abbastanza da riposarsi completamente. Nella nostra società ormai, avere un buon riposo notturno sembra un sogno ad occhi aperti. Le poche ore di sonno compromettono salute, sicurezza e produttività.
Nonostante questo, in realtà sappiamo come dormire meglio. Studi scientifici hanno dimostrato che è sufficiente una serie di semplici modiche comportamentali come ad esempio evitare alcol e caffeina nelle ore serali e ovviamente andare a dormire ad orari regolari. Oggi però pare che se ne possa aggiungere un altro: mettersi delle cuffie e premere “play” sul proprio mp3 player.
Recentemente, il compositore britannico Max Richter ha scritto una lunga composizione (lunga ovviamente 8 ore) intitolata “Sonno”, che ha descritto come una “ninna nanna”. Composizione destinata ad essere ascoltata durante il sonno.
La composizione è formata da ariose selezioni chiamate “sogno pesante”, che tendono ad indurre una trance profonda. In effetti, si tratta di un ambizioso e potente pezzo di arte concettuale. Ma potrebbe effettivamente migliorare il sonno?
La ricerca finora ha dato risultati contrastanti.
La Musica migliora davvero il sonno?
Gli esperimenti che vogliono provare benefici della musica sul sonno presentano spesso errori metodologici. In primis la non oggettività degli esperimenti. I soggetti interrogati dopo l’esperimento spesso pensano di aver ottenuto vantaggi anche quando in molti casi non è così.
D’altra parte, quando vengono usate misure oggettive (come lo standard di polisonnografia), si notano differenze tra le sensazioni reali che si provano e gli effetti placebo che pensiamo di aver ottenuto.
Un recente studio, metodologicamente fondato ha riportato un effetto complessivo positivo della musica per migliorare il sonno nei soggetti con un disturbo del sonno. Questo è promettente, ma gli autori dell’articolo hanno anche ammesso che gli esperimenti devono essere più precisi, ciò per raggiungere una conclusione più chiara.
Forse la risposta è da ricercare in una domanda diversa. Dato il modo in cui il sonno è strutturato, la musica è in grado di influenzare positivamente la prima parte del nostro riposo?
La risposta è si e no.
Il sonno non è un dolce scivolo verso uno stato di incoscienza. Piuttosto, si tratta di un complicato giro in uno stato cosciente alternato, dove la realtà è attivamente creata da informazioni interne, piuttosto che sensazioni esterna.
Tale transizione da “esterno” a “all’interno” avviene in quattro fasi distinte. Il processo di sonno manifesta come una fase non-REM (NREM) (che è diviso in tre parti: NREM 1, 2 e 3) e Rapid Eye Movement (REM).
Immaginate, quindi, di aver attivato la composizione “Sonno” di Richter appena entrati nel letto. Come gli occhi diventano pesanti e la vostra attenzione vaga, si sta entrando nella fase NREM 1 del sonno (fase in cui prendiamo ancora informazioni dall’esterno). Ti senti profondamente rilassato. Ma questa fase dura solo pochi minuti.
E voi ascoltate o ascoltereste musica per addormentarvi?
Articolo preso da “scitechconnect”
Io ascolto sempre la musica mentre dormo. Io mi sveglio più rilassato e carico. Poi magari è solo un effetto placebo 🙂 … ma per me funziona! bell’articolo comunque!
Ascolto sempre la musica per addormentarmi, non saprei come fare senza!