Anche quest’anno, come tutti gli anni, quando mancano 20 giorni a Natale, mi scopro pericolosamente a corto di tempo, idee e fantasia per i regali. Ma questa preoccupazione è stemperata dalla familiarità della situazione, perché da quando sono io ad occuparmi dei miei doni natalizi (da molto meno tempo di quanto sarebbe socialmente accettabile) i buoni propositi di ottobre, le “partenze intelligenti” di novembre, finiscono per crollare sotto il peso di una cronica disorganizzazione mista a una certa dose di pigra temerarietà.
Col tempo mi sono convinto che sia un effetto collaterale dell’essere nato così vicino a Natale: da un lato aver sempre ricevuto un sedicente regalo doppio in un’unica soluzione non mi ha mai convinto fino in fondo; fin da piccolo puzzava pericolosamente di fregatura, e sentivo che gli altri dovevano impegnarsi molto più di me per farsi perdonare questo affronto!
Il Compleanno vicino al Natale
Dall’altro il fatto che il mio compleanno fosse così a ridosso del Natale mi faceva sentire come se fosse una festa un po’ più mia che degli altri, come se a Natale io dovessi festeggiare Natale, gli altri dovessero festeggiare un po’ anche me.
E nonostante questo, o forse proprio per questo, sono un fan sfegatato del Natale.
Perché in fondo ha ragione la pubblicità di un famoso panettone: a Natale puoi.
Puoi prenderti una intera giornata per addobbare un albero senza che questo scateni scomposte reazioni nei tuoi cari.
Puoi vestirti da Babbo Natale e vedere la gioia negli occhi dei tuoi nipoti, e forse questo varrebbe da solo il prezzo del biglietto.
Puoi “respirare” l’aria del Natale, che non so esista davvero, ma anche a 30 anni ha un profumo buonissimo.
E’ il momento in cui “..si assiste a un notevole crollo del gusto e dell’intelligenza. Uomini maturi e responsabili indossano cravatte fatte con foglie di agrifoglio”
E’ il momento in cui puoi smettere di essere un adulto e tornare per un po bambino, in cui puoi concederti di non volere qualcosa che ti serve, ma di volere qualcosa che vuoi.
A cura di Federico Bugliosi