VITAGAME – La Potenza del Videogioco
Un corridoio buio, pareti insanguinate, oggetti distrutti dappertutto. In mano hai solo una torcia e una pistola. Tutto sembra tranquillo, ma in un attimo ti ritrovi assalito da decine di zombie che ti
Videogiochi: qual è il rischio?
Lo scappare da una realtà che a volte sentiamo stretta rischia, però, di essere portato all’esagerazione. Se vincere la Champions League, sopravvivere alla battaglia delle Termopili o sbloccare la nuova astronave diventano le nostre priorità, allora forse stiamo esagerando. Il fuggire momentaneo può facilmente trasformarsi in un abbandono totale alla finzione, tralasciando la realtà e noi non possiamo (né dobbiamo) permetterlo.
E’ molto semplice per i genitori accendere lo schermo e lasciare i figli là davanti, spesso si sente dire: ”una volta era meglio, si andava fuori a giocare”, ma è sempre vero? Io mi ricordo che quando io ero piccolo ci si lamentava perché i bambini stavano troppo davanti alla televisione, cambia poi molto lo stare davanti allo schermo o interagire con esso? Io non credo, credo invece che molti videogiochi stimolino l’intelligenza, la prontezza, la capacità di cavarsela e la conoscenza dell’inglese. La verità è che la differenza sta nel significato e nella condivisione. Il significato che le persone riescono a dare a qualsiasi attività facciano e la condivisione con gli individui attorno a noi. Il problema non è tanto il videogioco in sé, ma l’isolamento dalla società che spesso esso porta e il fatto che si scambino rapporti virtuali con i rapporti reali. Ben venga quindi il bimbo davanti al videogioco o alla televisione se al suo fianco ha dei genitori che riescono a rendere significativa l’esperienza condividendola con lui. Ben venga l’adolescente incollato per due ore davanti al PC se al termine della partita esce di casa con gli amici o si mette a chiacchierare con il fratello. Ben venga anche l’adulto, purché il videogioco non costituisca la sua unica realtà ricreativa.