Come Giocare ai Videogiochi può Cambiarti la Pensione
Gli adolescenti che si sono appassionati a Pac-Man nelle sale giochi e parchi di divertimento dei primi anni 70’ si stanno preparando per la pensione, ma molti di loro non hanno mai smesso di giocare con i videogiochi.
La percentuale di giocatori degli Stati Uniti che hanno più di 50 anni è aumentato rapidamente, a partire dal 9 per cento nel 1999 al 27 per cento nel 2015, secondo i rapporti annuali di Entertainment Software Association. Questa è una tendenza globale. In Europa, uno studio del 2012 effettuato dalla Federazione europea del software interattivo ha riscontrato che il 27% delle persone tra i 55 i 64 anni gioca ai videogiochi; in Australia nel 2015, il 41% delle persone tra i 65 i 74 gioca ancora con ivideogames.
Questi numeri possono sembrare grandi, ma sono solo la punta di un enorme iceberg. A oggi il numero di giocatori con capelli brizzolati sono 37 milioni, ma lo studio effettuato dice che arriveranno a 105 milioni nel 2045.
Come ricercatore sui videogame usati in tarda età, direi che questo fenomeno offre potenzialmente grandi risultati di salute. Anche se giocare con i videogiochi non è in genere visto come qualcosa che gli anziani fanno, le varie accademie stanno discutendo i diversi vantaggi, che questa evoluzione sociale porterebbe: attiva la mente e il corpo, e facilita le relazioni sociali.
Considerando che molti anziani soffrono di isolamento sociale e declino relativo all’età delle capacità cognitive e fisiche, i video-giochi potrebbero essere un punto di svolta per il modo in cui invecchiamo. Per raggiungere questo obiettivo, i produttori di giochi hanno bisogno di cambiare il modo in cui sviluppano i videogiochi, iniziando a tenere in considerazione la tarda età come un target importante, per il loro business.
Questioni di accessibilità
Se le persone anziane stanno tornando ad essere giocatori man mano che invecchiano, i videogiochi devono essere accessibili e usabili per l’invecchiamento dei giocatori.
Gli anziani che hanno notevoli disabilità legate all’età possono avere bisogno di molte tecnologie avanzate. Per fortuna, l’International Game Developers Association ha focalizzato un gruppo sull’accessibilità, con un sito web che offre molti consigli per garantire usabilità dei giochi da persone con condizioni differenti legate alla tarda età, come ad esempio l’udito, la visione e difficoltà cognitive. Funzioni di personalizzazione comuni come regolazione del contrasto, ingresso configurabile, calibrazione del colore, regolazioni del livello audio e didascalie già fanno una grande differenza nel migliorare l’accessibilità dei nuovi videogames.
Con questi piccoli accorgimenti, gli “old-gamers” saranno in grado di continuare a giocare. Senza l’accessibilità, gli sviluppatori di giochi avranno seri problemi ad intrattenere un pubblico anziano: secondo il Dipartimento statunitense della Sanità e dei Servizi Umani, più di un terzo delle persone over 65 hanno riportato una disabilità. Altri studi riportano numeri ancora più elevati. Alcuni vincoli legati all’età potranno impedire ai giocatori di giocare alcuni giochi. Ad esempio, la velocità di reazione ridotta possono tradursi in un gioco “ingiocabile“.
Videogiochi alla ricerca di significato
I videogiochi devono anche essere interessanti – avere un significato – per i giocatori più anziani.
Innanzitutto, la ricerca ha dimostrato alcune tendenze. Come il pubblico più giovane, gli anziani giocano una gamma molto ampia di giochi. Essi godono di particolari giochi che forniscono una sfida intellettuale e una storia ma
tura. Essi tendono a non gradire i giochi che richiedono tempi di reazione veloci o che sono molto violenti o eccessivamente “sessualizzati”.
In secondo luogo, la ricerca mostra che gli anziani ritengono che l’industria tradizionale dei videogames non prestano sufficiente attenzione a loro, e che molti videogiochi sono il derivato di giochi preesistenti e mettendo troppa enfasi sulla grafica e non abbastanza sul contenuto.
La commercializzazione di videogiochi viaggia verso i giocatori più anziani: si è in gran parte concentrata sui risultati di salute, piuttosto che un gameplay divertente o ricco di significato. Basta pensare a giochi cerebrali, come Brain Age: Train Your Brain in Minutes a Day!
L’autore di questo articolo è Bob De Schutter, C. Michael Armstrong Professor of Applied Game Design, Miami University.