l’ansia sociale è molto simile alla timidezza, ma differisce per una serie di fattori, vediamo come
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L’ansia sociale è un fenomeno che rende difficile al soggetto la possibilità di vivere delle situazioni/eventi sociali, si manifesta con determinati sintomi:
- paura molto forte delle situazioni sociali
- la paura è irrazionale rispetto alla realtà della situazione
- tensione muscolare
- vampate di calore
- nausea o mal di stomaco
- difficoltà respiratorie
- crampi intestinali
- accelerazione del battito cardiaco
Spesso capita dopo queste situazioni di sentirsi gli unici al mondo a provare queste sensazioni: non è così. L’ansia sociale è un fenomeno molto diffuso. L’ansia sociale nell’adolescenza ha le medesime caratteristiche di quella adulta. Sicuramente il senso di venir giudicati è maggiore e viene percepito in modo più intenso. L’imbarazzo diventa limitante tanto da rendere situazioni apparentemente tranquille difficili da gestire.
Evitamenti frequenti causati dall’ansia sociale
Spesso accade che i sintomi dell’ansia sociale possano creare vere e proprie situazioni di evitamento. La persona potrebbe non mangiare o bere di fronte agli altri per non ricevere un giudizio o per non provare imbarazzo. Le situazioni di evitamento conducono sicuramente ad una ridotta vita sociale. Ad esempio può diventare difficile andare a prendere un caffè con un amico/a al bar o partecipare a qualche cena tra compagni di classe o colleghi.
Periodo di esordio dell’ansia sociale
Solitamente l’ansia sociale si manifesta già durante l’infanzia o in adolescenza, questo non significa comunque che non si possa risolvere, anzi. Spesso accade che l’ansia sociale in adolescenza comprometta l’attenzione, l’aspettativa e i criteri con cui determinate situazioni vengono valutate. Questo accade perché è come se l’ansia sociale occupasse un grande spazio all’interno della nostra mente, tanto da non permettere agli aspetti della nostra vita maggiormente portatori di benessere, di fare la differenza e intervenire.
Cos’è l’ansia anticipatoria?
L’ansia sociale viene accompagnata dall’ansia anticipatoria, ovvero un sosia dell’ansia sociale, ma che precede le situazioni di cui la persona ha paura. Ad esempio prima di una cena o di una festa si inizia a percepire la paura, come se cercasse di prepararsi all’evento. Quando le persone non vivono situazioni provocate dall’ansia sociale, la mente è lucida e capiscono che le loro paure non sono fondate, ma capirlo non basta. Questa consapevolezza porta spesso a sentirsi colpevoli e in difficoltà per non riuscire ad uscirne.
Le situazioni temute
Esistono due tipi di situazioni che preoccupano e invalidano la vita di bambini e ragazzi che soffrono d’ansia sociale:
- Situazioni performanti
- Situazioni in cui è richiesta un’interazione
Nel primo caso i ragazzi si sentono osservati nello svolgimento del loro compito, ad esempio:
- interrogazioni alla cattedra davanti ai compagni
- dover leggere ad alta voce
- rispondere a delle domande
- mangiare con altre persone ( es. mensa )
- dover utilizzare i bagni pubblici
- svolgere un compito alla lavagna
- arrivare in ritardo e trovare tutti i compagni già seduti in aula
Nel secondo caso vengono incluse le situazioni in cui i bambini e gli adolescenti devono interagire:
- conoscere nuove persone
- invitare compagni a casa
- parlare con i propri compagni
- partecipare a feste di compleanno
- parlare con gli insegnanti
- lavori di gruppo
Come si manifesta in casa l’ansia sociale?
- paura molto forte quando sono presenti degli estranei
- attacchi d’ansia che si presentano prima o dopo delle situazioni sociali
- evitamento delle situazioni sociali
- rifiuto per la scuola, perché risulta molto difficile frequentarla essendo caratterizzata da molte interazioni sociali
- scarsa volontà a partecipare a gite
Come si manifesta a scuola l’ansia sociale?
- difficoltà ad entrare a scuola
- ritardi e capricci
- rifiuto per la scuola tanto da convincere il genitore a stare a casa
- bassa autostima
- scarsa concentrazione
- scarso rendimento scolastico
- difficoltà a parlare di fronte ai compagni
- difficoltà a svolgere delle interrogazioni
- frequenti blocchi o vuoti di memoria
- disturbi fisici come mal di stomaco
- evitamento di un contatto visivo con le persone
- difficoltà di apprendimento
Come si può superare l’ansia sociale in adolescenza?
Grazie all’intervento di una terapia e il supporto della famiglia l’ansia sociale si può superare. Alcuni strumenti utilizzati sono:
- Individuazione e modifica di quanto ritenuto disfunzionale: vengono analizzate le situazioni che il bambino o il ragazzo ritiene critiche o difficili da affrontare in modo tale da riuscire a farle interpretare con maggiore oggettività.
- Si tenta gradualmente di far in modo che il bambino/ragazzo affronti le situazioni temute. Deve verificare lui stesso che l’esposizione a queste situazioni non comporta un reale pericolo.
- Ogni mini successo che si avvicina a quanto viene prefissato in terapia viene premiato in modo tale che questo comportamento si manifesti con maggiore frequenza.
- Tecniche di rilassamento se utili al bambino/ragazzo
- Costruzione della resilienza ovvero viene insegnato che per quanto sia impossibile controllare gli eventi, è possibile ridurre o modificare l’impatto che le situazioni hanno sulla nostra vita.
- Parent training ovvero un momento in cui il terapeuta spiegherà ai genitori come rispondere alle richieste o ai comportamenti dei ragazzi in modo tale da non fomentare o rafforzare le paure del ragazzo.
Distinzione tra ansia sociale in adolescenza e timidezza
E’ importante che non venga fatta confusione tra l’ansia sociale e la timidezza. La prima è un fenomeno che può invalidare e ostacolare la quotidianità, la seconda si manifesta come una difficoltà di interazione dovuta al temperamento. La differenza sostanziale è che l’ansia sociale in adolescenza rischia di diventare così presente da compromettere il funzionamento del soggetto. La timidezza non priva il soggetto di creare dei rapporti, potrebbe impiegare più tempo per instaurare delle relazioni, ma non è impossibile, mentre l’ansia sociale crea uno stato di solitudine nel ragazzo che impedisce la socializzazione.
Conclusioni
Un primo passo per essere realmente d’aiuto per chi soffre d’ansia sociale è comprendere che per quanto certe situazioni possano risultare facilmente risolvibili, per loro non lo sono. Per quanto possa essere difficile capire nostro figlio o il nostro alunno in difficoltà, render loro noto che la paura che provano è insensata non farà altro che aumentare il loro senso di solitudine nel combattere quest’ansia.Il fenomeno dell’ansia colpisce tutti almeno una volta nella vita, questo non deve far paura, è un sintomo come un altro che ci dice di rallentare e fermarci un attimo in più su quanto ci sta rendendo la vita tanto più pesante. Non è vero che i più piccoli o i giovani hanno meno pensieri e dovrebbero essere più spensierati di noi adulti, vivono all’interno di una società dal momento in cui iniziano a parlare e camminare, non sempre abituarsi a vivere all’interno di una società risulta facile. Questo non significa che sia impossibile. Il sostegno di un genitore è già un buon 50% di lavoro già fatto, il restante 50% lo colmerà il terapeuta, ma la vera chiave di volta è la volontà del ragazzo che con questi sostegni riuscirà indubbiamente a superare l’ansia sociale.